Ansia, angoscia, malinconia. paura, delusione, fallimento, Viviamo un mondo in cui abbiamo perso la conoscenza di noi stessi vivendo circostanze disumanizzate. Il corpo, nostro fragile compagno di vita, è turbato dai nostri stati d’animo. Non emetto giudizi morali nei confronti della società e non vedo il corpo come metafora dell’esistenza. Guardo le mie fragilità, non per emarginarle o “anestetizzarle” ignorandone la dignità, nascondendone la profondità di significato o rimuovendone la penosità. Approfitto della loro presente “invasività” nel mio immaginario, per vincerne la paura ed attuarne pienamente l’accoglienza, nel segno della chiarezza e della concretezza.
Le fragilità divengono più di una risorsa, una provvidenziale opportunità, piuttosto che problema. Mi allenano ad esercitare la vera mia grandezza: la capacità cioè di accogliere e dare amore.
So che devo usare l’arte come linguaggio universale, così alla mercè di tutti espongo senza pudore la fragilità della mia essenza carnale e sanguigna. Forte di un sostegno, mi radico alla madre terra. Essa mi dona lo stelo di una rosa piena di spine. Una per ogni dolore, per ogni delusione.Tu vita hai reso fragile il mio corpo, ma non la mia anima. Attingo linfa vitale. Prendo energia e libero tutta la luce che è in me..!!
Mi protendo in alto. Eterea, luminosa, forte, coraggiosa, potente, insostituibile e finalmente libera.